martedì 23 luglio 2013

LA TERAPIA CPAP riduce gli incubi nei veterani affetti da PSTD e Apnee del Sonno


Durante le nostre ormai consuete e perenni ricerche, ci siamo imbattuti in questo articolo in inglese (che abbiamo tradotto qui di seguito),  e che ci fa capire quanto l'Italia è indietro nella diagnosi e nel trattamento della patologia Osa. Negli States, hanno un dipartimento che studia i Post Traumatic Sleep Disorder, ovvero i disturbi del sonno post trauma per i veterani di guerra.


Lo studio è intitolato "Effetti della pressione positiva continua (CPAP) terapia su incubi in pazienti con disturbo da stress post-traumatico e di apnea ostruttiva del sonno."



I risultati mostrano che il numero medio di incubi a settimana è sceso in modo significativo con l'uso della CPAP, e la ridotta frequenza degli incubi dopo l'avvio della terapia  CPAP è stata predittrice dell'aumento della compliance della CPAP.

"I pazienti con PTSD (Distrurbi del Sonno Post Trauma) sono più motivati ​​a utilizzare CPAP una volta che ottengono un sonno senza incubi frequenti, migliorando la loro compliance", ha detto il ricercatore principale Sadeka Tamanna, MD, MPH, direttore medico dello Sleep Disorders Laboratory presso GV (Sonny) VA Medical Center di Jackson, Mississippi
L'abstract della ricerca è stata pubblicata di recente in un supplemento on line della rivista SLEEP, e Tamanna ha presentato i risultati al SONNO 2013, il 27 ° incontro annuale della Associated Professional Sleep Societies LLC.
Lo studio ha coinvolto una revisione retrospettiva di cartelle cliniche per identificare i pazienti con OSA, che hanno effettuato anche una diagnosi di PTSD e sono stati trattati in un VA Medical Center clinica del sonno tra maggio 2011 e maggio 2012. Sono stati estratti il numero degli incubi a settimana prima del trattamento e fino a sei mesi dopo l'inizio dell'utilizzo della CPAP. La compliance del trattamento è stata determinata da schede di memoria CPAP.
"Un veterano su sei  soffre di PTSD, patologia che colpisce la loro vita personale, sociale e produttiva", ha detto Tamanna. "Gli incubi sono uno dei sintomi principali che riguardano la loro vita quotidiana, e la prevalenza di OSA è alta anche  tra i pazienti PTSD e possono innescare i loro incubi."
L'American Academy of Sleep Medicine riporta che l'apnea ostruttiva del sonno è una malattia comune del sonno che colpisce fino al sette per cento degli uomini e il cinque per cento delle donne. Si tratta di episodi ripetuti di ostruzione delle vie aeree superiori, totale o parziale che si verificano durante il sonno, nonostante un continuo sforzo per respirare. L'opzione di trattamento più efficace per OSA è terapia continua pressione positiva, CPAP, che aiuta a mantenere aperte le vie respiratorie, fornendo un flusso di aria attraverso una maschera che viene indossata durante il sonno.
Secondo il National Center for PTSD del Dipartimento degli Affari dei Veterani degli Stati Uniti, i sintomi di PTSD, come incubi o flashback di solito iniziano subito dopo un evento traumatico, ma non possono essere visualizzati fino a mesi o anni dopo. I sintomi che durano più di quattro settimane, possono causare grande angoscia o interferire con la vita quotidiana può essere un segno di PTSD. Per ottenere aiuto per il PTSD, i veterani possono chiamare la Linea di emergenza Veterani a 1-800-273-8255 e premere 1, del testo 838.255, contattare un centro medico VA locale, o utilizzare il PTSD in linea programma locator sul sito VA.



Ecco il link dell'art. Originale:





Alla Prossima.......



Il Team di Apnee Ostruttive Del Sonno




lunedì 22 luglio 2013

Screening OSAS: Il Questionario di Berlino



QUESTIONARIO DI BERLINO (**) 

Sig. ________________________________________________________________
Altezza (cm) ________________ Peso (kg) ___________________
Age _______________________ Maschio / Femmina ___________
SCEGLIERE LA RISPOSTA GIUSTA AD OGNI DOMANDA. 


CATEGORIA 1 

1. Siete solito russare? 
_ A. Sì 
_ B. No 
_ C. Non so 

2. Se russa: il suo russare è: 
_ A. Leggermente più forte della respirazione 
_ B. Più forte di chi parla
_ C. Più forte del parlare 
_ D. Molto alto - può essere ascoltata in stanze adiacenti

3. Le capita di russare:
_ A. Quasi ogni giorno 
_ B. 3-4 volte a settimana 
_ C. 1-2 volte a settimana 
_ D. 1-2 volte al mese 
_ E. Mai o quasi mai

4. Il suo russare mai interessato altre persone? 
_ A. Sì 
_ B. No 
_ C. Non so

5. Qualcuno ha notato che interrompe la respirazione durante il sonno? 
_ A. Quasi ogni giorno 
_ B. 3-4 volte a settimana 
_ C. 1-2 volte a settimana 
_ D. 1-2 volte al mese 
_ E. Mai o quasi mai 

CATEGORIA 2 


6. Quante volte si sente stanco o affaticato dopo il sonno notturno?
_ A. Quasi ogni giorno 
_ B. 3-4 volte a settimana 
_ C. 1-2 volte a settimana 
_ D. 1-2 volte al mese 
_ E. Mai o quasi mai

7. Durante il giorno, si sente stanco, affaticato o svogliato? 
_ A. Quasi ogni giorno 
_ B. 3-4 volte a settimana 
_ C. 1-2 volte a settimana 
_ D. 1-2 volte al mese 
_ E. Mai o quasi mai

8. Si è mai appisolato o addormentato durante la guida di un veicolo? 
_ A. Sì 
_ B. No 

In caso affermativo: 

9. Con quale frequenza si verifica il problema? 
_ A. Quasi ogni giorno 
_ B. 3-4 volte a settimana 
_ C. 1-2 volte a settimana 
_ D. 1-2 volte al mese 
_ E. Mai o quasi mai 

CATEGORIA 3 

10. Ha la pressione alta? Calcolare il BMI (Body Mass Index)
_ Sì 
_ No 
_ Non so


** Nikolaus C. Netzer, MD; Riccardo A. Stoohs, MD; Cordula M. Netzer; Kathryn Clark; and Kingman P. Strohl, MD.: 
Using the Berlin Questionnaire To Identify Patients at Risk for the Sleep Apnea Syndrome. ANN INTERN MED. 
5 October 1999;131(7):485-491.
** Gross JB, Bachenberg KL, Benumof JL, Caplan RA, Connis RT, Cote CJ, Nickinovich DG, Prachand V, Ward DS, 
Weaver EM, Ydens L, Yu S: Practice guidelines for the perioperative management of patients with obstructive sleep
apnea: A report by the American Society of Anesthesiologists Task Force on Perioperative Management of Patients 
with Obstructive Sleep Apnea. ANESTHESIOLOGY 2006; 104:1081–93
*Body Mass Index = peso / altezza2


PUNTEGGI QUESTIONARIO DI BERLINO 
Tratto da: NC Netzer, Stoohs RA, CM Netzer, Clark K, Strohl KP). 
Utilizzo del questionario di Berlino per identificare i pazienti a rischio per la sindrome delle apnee notturne. Tabella 2 - Ann Intern Med. 5 ottobre 1999; 131 (7) :485-91. 

Il questionario si compone di 3 categorie relative al rischio di apnea del sonno. I pazienti possono essere classificati ad alto rischio o basso rischio, sulla base delle loro risposte ai singoli elementi e con la valutazione complessiva nelle categorie sintomo. 




Categorie e punteggio: 

Categoria 1: punti 1, 2, 3, 4, 5.
Punto 1: se 'Sì', assegnare 1 punto 
Punto 2: se 'C' o 'd' è la risposta, assegnare 1 punto 
Punto 3: se 'a' o 'b' è la risposta, assegnare 1 punto 
Punto 4: se 'a' è la risposta, assegnare 1 punto 
Punto 5: se 'a' o 'b' è la risposta, assegnare 2 punti 
Categoria 1 è positivo se il punteggio totale è di 2 o più punti 
Categoria 2: articoli 6, 7, 8 (il punto 9 va osservato separatamente). 
Punto 6: se 'a' o 'b' è la risposta, assegnare 1 punto 
Punto 7: se 'a' o 'b' è la risposta, assegnare 1 punto 
Punto 8: se 'a' è la risposta, assegnare 1 punto 
Categoria 2 è positivo se il punteggio totale è di 2 o più punti 
Categoria 3 è positivo se la risposta al punto 10 è Sì 
(se il Body Mass Index del paziente è maggiore di 30kg/m2. (il BMI deve essere calcolato; è definito come peso (kg) 
diviso altezza (m) al quadrato, vale a dire, kg/m2). 
Ad alto rischio OSAS: 2 o più categorie positive 
Basso rischio OSAS: 1 o nessuna categoria considerata positiva 



APPENDICE 2: ASA CHECKLIST 

Categoria 1: Caratteristiche fisiche predisponenti 
a. BMI ≥ 35 kg/m2
b. Circonferenza del collo> 43 cm / 17 pollici (uomini) o 40 cm / 16 pollici (donne)
c. Anomalie cranio-facciali che interessano le vie aeree
d. Ostruzione anatomica del naso
e. Tonsille che toccano in parte o totalmente la linea mediana

Categoria 2: Storia di apparente ostruzione delle vie aeree durante il sonno 
Due o più dei seguenti sono presenti (se paziente vive solo o sonno non viene osservato da un'altra persona, allora solo una delle seguenti devono essere presenti):
a. Russare (abbastanza forte da essere sentiti attraverso una porta chiusa)
b. Russare frequentemente
c. Osservazione di pause respiratorie durante il sonno
d. Risvegli con sensazione di soffocamento
e. Frequenti risvegli nel sonno

Categoria 3: Sonnolenza 
Uno o più dei seguenti sono presenti:
a. Frequente sonnolenza o affaticamento, nonostante un “adeguato” sonno 
b. Addormentarsi facilmente in un ambiente o condizione non stimolante (ad esempio, guardando la TV, 
leggendo, guidando l’auto o come passeggero), nonostante un sonno adeguato
c. per i bambini: [commento di genitori o docenti che il bambino appare sonnolento durante il giorno, si distrae facilmente, è troppo aggressivo o ha difficoltà di concentrazione] *
d. per i bambini: [Bambino difficile da svegliare] *

PUNTEGGIO: 

Se due o più elementi della categoria 1 sono positivi, per la categoria 1 il paziente è positivo.
Se due o più elementi nella categoria 2 sono positivi, per la categoria 2 il paziente è positivo.
Se uno o più quadri della categoria 3 sono positivi, per la categoria 3 il paziente è positivo.

Alto rischio OSAS: due o più categorie positive 
Basso rischio OSAS: una sola o nessuna categoria considerata positiva 

  


APPENDICE 3. DEFINIZIONE DI EVENTI AVVERSI 



EVENTO AVVERSO DEFINIZIONE 


Complicanze respiratorie Include desaturazione, edema polmonare, broncospasmo, e arrivo 
in PACU (postanesthesia care unit) intubati


Desaturazione SaO2 < 95% in qualsiasi momento e / o cianosi


Desaturazione severa SaO2 < 90% in qualsiasi momento e / o cianosi


Ossigenoterapia prolungata Obbligo di ossigenoterapia dopo la dimissione dalla recovery room


Monitoraggio supplementare Elettrocardiografia o monitoraggio della saturazione O2


Complicanza cardiaca Include tachicardia, bradicardia, aritmia, e ischemia miocardica


Tachicardia Frequenza cardiaca > 120 battiti / min per più di 10 min


Bradicardia Frequenza cardiaca < 40 battiti / min per più di 10 min


Aritmia Fibrillazione atriale di nuova insorgenza, tachicardia 
sopraventricolare, blocco cardiaco, o battiti ventricolari prematuri
> 5 / min


Ischemia miocardica Depressione del tratto ST > 1 mm, inversione dell'onda T per più di 
1 minuto


Complicanze neurologiche Include confusione, agitazione e sonnolenza eccessiva


Re-ospedalizzazione I pazienti devono essere di nuovo ricoverati in ospedale da 7 a 30 
giorni dalla dimissione




Alla Prossima....

Il Team di Apnee Ostruttive del Sonno.

Screening OSAS: Scala di Epworth





Epworth sleepiness scale (Versione Italiana Validata)

Indica per ogni situazione sotto riportata, il grado di facilità (0 - 1 - 2 - 3) all'appisolamento o all'addormentamento:

1) Seduto mentre leggo                                                                            0 1 2 3
2) Guardando la TV                                                                                  0 1 2 3
3) Seduto, inattivo, in un luogo pubblico (a teatro, ad una conferenza)   0 1 2 3
4) Passeggero in un'automobile, per un'ora senza soste                         0 1 2 3
5) Sdraiato per riposare nel pomeriggio, quando ne ho l’occasione        0 1 2 3
6) Seduto mentre parlo con qualcuno                                                      0 1 2 3
7) Seduto tranquillamente dopo pranzo, senza aver bevuto alcolici        0 1 2 3
8) In automobile, fermo per pochi minuti nel traffico                                 0 1 2 3


Interpretazione:
· soggetto con normale sonnolenza diurna < 12
· soggetto con ipersonnolenza diurna ( probabile OSAS lieve) 12-14


· soggetto con importante ipersonnolenza diurna (probabile OSAS grave) >14

Alla Prossima....

Il Team di Apnee Ostruttive Del Sonno

Come effettuare lo Screening per L'OSAS


Come abbiamo visto nei precedenti articoli, esiste un'altissima percentuale di popolazione che non sa di essere affetto da Sindrome Delle Apnee Ostruttive del Sonno, e che per questo si espone ad enormi rischi per se stesso e per gli altri. 

Cercare di coinvolgere la maggiore percentuale possibile di popolazione ad indagare ed eventualmente a diagnosticare la patologia, rappresenta la vera sfida degli operatori del settore: Pneumologi, cardiologi, anestesisti, otorini, neurologi e non ultime le compagnie di assicurazione considerando l'eventuale percentuale di incidenti stradali causati dalle OSAS.


Considerando l'impossibilità di effettuare la Polisonnografia a tutta la popolazione, sono stati identificati nel corso del tempo alcuni test per lo screening, capaci di individuare con costi contenuti quanti più pazienti possibili che sono a rischio di Sindrome Delle Apnee Ostruttive del Sonno. Lo scopo di questi test, che i pazienti possono effettuare presso il medico di base, oppure autosomministrarsi negli articoli che seguiranno, è quello di ridurre al minimo il numero di esami negativi e quindi inutili.

I test più utilizzati sono 2:

Scala di Epwoth;
Test di Berlino.


Troverete i singoli test nei prossimi articoli.

A presto....

Il Team di Apnee Ostruttive Del Sonno.

giovedì 18 luglio 2013

L'OSAS, 3 Miliardi di euro all'anno tra mancata diagnosi e trattamento.

Raccogliendo informazioni in giro per il web, ci siamo imbattuti in diversi articoli che parlavano di costi legati al trattamento ed alla mancata diagnosi della Sindrome delle Apnee Ostruttive Del Sonno.

Ci siamo poi divertiti a "sistemare" questi numeri ed a fare alcune somme;

Abbiamo sommato alcune stime, tra costi sanitari diretti (ovvero quelli spesi per il trattamento delle Apnee Ostruttive Del Sonno) e indiretti, verificando che, un'adeguata diagnosi e trattamento, potrebbe portare ad un risparmio  di circa 3 Miliardi di euro all'anno (La famosa IMU dello scorso anno, è stata una manovra da 4 Miliardi di Euro)





Da dove vengono queste cifre?

Facciamo i conti alla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno:


La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, é una patologia che può essere molto pericolosa, e che spesso non viene diagnosticata in tempo. Questo è proprio lo scopo di questo blog, ovvero quello di creare cultura e diffondere informazioni utili affinchè l'OSAS non sia più una sindrome sconosciuta, ma sia una patologia correttamente e tempestivamente diagnosticata.

Abbiamo letto negli scorsi articoli di come l'apnea ostruttiva può nel tempo sviluppare problemi di natura cardiovascolare: ipertensione, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale. L'affiancamento di queste patologie alla sindrome delle apnee ostruttive del sonno ed alla mancanza di una diagnosi tempestiva, portano il sistema sanitario a consumare un'elevata quantità di risorse economiche. Diversi studi, hanno dimostrato che i pazienti ai quali viene diagnosticata l'OSAS, prima della diagnosi stessa, generano costi per il sistema sanitario, maggiori rispetto al resto della popolazione.

I pazienti affetti da Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno non diagnosticata, spendono e costano in 10 anni, il DOPPIO per visite mediche ed esami vari rispetto al resto della popolazione. Tale spesa, DIMINUISCE DRASTICAMENTE nei due anni successivi alla diagnosi e quindi alla cura.

Questo rappresenta per il nostro Sistema Sanitario un costo ENORME. 
Si stima infatti, che in Italia, ci sono circa 1,5 milioni di pazienti "che ancora non hanno avuto una diagnosi". Per questi "non ancora pazienti" e i pazienti che hanno invece avuto una diagnosi, il sistema sanitario, spende da 1,5 a 3 Miliardi di euro ogni anno, di cui 840 milioni circa, sono quelli legati agli incidenti stradali imputabili alla sindrome delle apnee ostruttive del sonno. Secondo uno studio del Centro di Ricerca di Economia e Management della Sanità (CREMS), questi pazienti, hanno il doppio delle probabilità di essere coinvolti in incidenti stradali. 

La diagnosi ed il corretto trattamento, consente di abbattere tali rischi, e di ridurli al livello di normalità della popolazione.
Si stima che tra i costi sanitari diretti e quelli indiretti, un'adeguata diagnosi e soprattutto un adeguato trattamento, porterebbero ad un risparmio di circa 3 Miliardi di euro. Secondo le stime del CREMS, riuscire a diagnosticare e trattare il 75% dei pazienti consentirebbe di risparmiare fino al 50% della spesa attualmente sostenuta per i pazienti affetti da Sindrome delle Apnee Ostruttive Del Sonno, ovvero circa 1,6 Miliardi di euro all'anno.


Anche Voi pensate che l'Apnea Ostruttiva del Sonno, è una patologia sottodiagnosticata?


Alla prossima.....

Il team di Apnee Ostruttive Del Sonno. 




mercoledì 17 luglio 2013

Come Trattare la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno

Abbiamo avuto modo di vedere come diagnosticare la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, mediante la Polisonnografia e quale potrebbe essere la conseguente diagnosi, con la distinzione tra Osas di grado lieve, medio o severo.

Il nostro percorso, dunque, ci porta a discutere di come  trattare la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno.

La terapia di Elezione (ovvero quella universalmente riconosciuta come la più efficace per maggior parte dei pazienti), consiste nell'utilizzo di particolari ventilatori polmonari chiamati CPAP.

L'acronimo CPAP sta per Continuous Positive Airways Pressure; Ovvero Pressione Positiva Continua nelle vie Aeree. 

In cosa consiste: 

Il Ventilatore CPAP, è un piccolo dispositivo che si appoggia generalmente sul comodino del paziente. Tale dispositivo, genera una pressione positiva continua e costante. Questa pressione, attraverso un tubo corrugato (detto anche circuito paziente), viene spinta nel naso o nella bocca del paziente mediante l'utilizzo di apposite maschere (nasali o oronasali), (vedi fig. sotto).




Nello specifico, questo erogatore di pressione, che abbiamo scoperto chiamarsi CPAP, non fa altro che buttare fuori una pressione positiva. 

Tale pressione, viene convogliata nelle vie aeree del paziente, andando a risolvere il problema delle ostruzioni e delle apnee. 



Come possiamo vedere dalla foto sopra, Il flusso di aria proveniente dalla CPAP (indicato con la freccia blu), entrando direttamente nel naso, tende ad impedire il collassamento delle vie aeree, generando una resistenza nelle stesse, cercando di evitare quindi il verificarsi dell'ostruzione sia parziale che completa. 



Ovviamente questo non è sempre possibile! 



Ma come????????



Occorre sapere, che nella norma, tutti noi, abbiamo delle ostruzioni durante la notte, senza che questo significhi che siamo affetti da sindrome delle Apnee Ostruttive Del Sonno. La natura delle Apnee notturne può essere varia, e i fattori da tenere "sotto controllo" ed in perfetto equilibrio, sono molti! 
Tra cui anche la necessità di garantire al paziente un "sonno ristoratore" (che vedremo nei prossimi articoli).
Per fare ciò, lo specialista, può decidere (in maniera controllata), di lasciare comunque che il paziente abbia alcune ostruzioni durante la notte, nonostante l'uso del dispositivo CPAP. 
Questo avviene, perchè per andare a vincere TUTTE le ostruzioni occorrerebbe una pressione elevata che disturberebbe il sonno del paziente al punto da rendere "inefficace" la terapia. 


Un ultimo aspetto da vedere è la famosa "pressione di terapia" o anche detta "pressione di CPAP"; Sia che voi siate dei medici, dei tecnici, dei pazienti, o degli homecare provider, avrete sicuramente sentito questa dicitura. 

Che cosa è, e come si stabilisce la pressione di terapia?

La pressione di terapia, o anche pressione di CPAP, è la pressione alla quale viene impostato (ovvero FISSATO), il ventilatore CPAP. Questa pressione viene indicata dal medico specialista, e viene fornita sulla base dell'analisi dei dati forniti dalla Polisonnografia e dal monitoraggio che viene effettuato utilizzando insieme il polisonnigrafo e l'AUTOCPAP.

L'AutoCPAP, come visto in precedenza, è un ventilatore a pressione positiva continua (come la CPAP), ma che Autoregola questa pressione, in funzione del livello di ostruzione delle vie aeree. Per meglio chiarire: il ventilatore parte da una pressione bassa. Durante la terapia notturna, appena si accorge le vie aree stanno per chiudersi, aumenta la pressione per evitare l'ostruzione; più è forte l'ostruzione, più il ventilatore aumenta la pressione per "vincere" tale ostruzione (ovviamente entro dei limiti fissati dal medico). 

Prossimamente chiariremo anche meglio la conoscenza dell'AutoCpap.

Come al solito, non esitate a chiedere e commentare..... Siamo curiosi di conoscere le Vs. considerazioni.


Alla prossima.....


Il Team di Apnee Ostruttive Del Sonno.










lunedì 15 luglio 2013

OSAS di grado lieve, moderato, severo

Dopo aver visto la POLISONNOGRAFIA,  e quindi come si diagnostica l'OSAS, ovvero la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, vediamo di seguito qual'é la diagnosi che potremmo trovarci a discutere con il medico o con il paziente:


           
  1. OSAS di grado Lieve;
  2. OSAS di grado Moderato;
  3. OSAS di grado Severo;
  4. Overlap Syndrome (a metà tra la patologia Osas e la patologia polmomare).
La gravità della patologia è fornita dall'indice AHI, Indice di Apnee ed Ipoapnee medio orario, ricavato dalla Polisonnografia. Tale indice, deve essere anche associato a desaturazioni.

Ricordiamo che i risultati della Polisonnografia, sono elaborati da software particolari ed analizzati dai tecnici dei laboratori del sonno, insieme ai medici specialisti. 

A questo punto vediamo le differenze tra i vari gradi di gravità della sindrome delle apnee ostruttive del sonno:


1. OSAS di Grado Lieve: AHI tra 5 e 14; tra 5 e 14 eventi ostruttivi (apnoici) medi in un'ora.
2. OSAS di Grado Moderato: AHI tra 15 e 30; tra 15 e 30 eventi ostruttivi (apnoici) medi in un'ora.
3. OSAS di Grado Moderato: AHI Oltre 30; oltre 30 eventi ostruttivi (apnoici) medi in un'ora.
4. Overlap Syndrome (la trattaremo in un articolo a parte).

Ricordiamo che evento apnoico,  oppure APNEA,  significa avere un'interruzione del respiro superiore a 10 secondi CONSECUTIVI.


I casi 1, 2 e 3, vengono trattati con particolari ventilatori polmonari chiamati CPAP, mentre il caso 4 viene trattato con ventilatori Bilevel che vedremo nei prossimi articoli.


Continuate a seguirci e ad esprimere le vostre opinioni o domande.


A presto.

Il team di Apnee Ostruttive del Sonno.



domenica 14 luglio 2013

In vacanza in Romagna, muore per apnee ostruttive del sonno.

http://www.libertas.sm/cont/news/rimini-in-vacanza-muore-per-apnea-notturna-corriere-romagna/80460/1.html#.UeJc259yzbU


apnee ostruttive del sonnoContinuo a ripetere che l'informazione e la prevenzione, giocano un ruolo determinante per conoscere le apnee ostruttive del sonno!

Rimini. In vacanza, muore per apnea notturna. Corriere Romagna
Corriere Romagna: LA VACANZA FINISCE IN TRAGEDIA / 
Apnea notturna, 44enne muore nel sonno / 
Il decesso del turista di Trento è avvenuto giovedì mattina in un albergo di Miramare
Sembrava russasse, la moglie lo ha scosso per svegliarlo: invece era l’ultimo respiro
RIMINI. E’ morto nel sonno, nel letto della camera d’albergo accanto alla moglie e vicino al figlio 13enne: sembrava russasse, invece il suo era un rantolo, l’ultimo respiro prima di un’apnea notturna dal quale non si è più risvegliato. La morte ha raggiunto in vacanza il 44enne di Trento a metà del suo soggiorno settimanale. Un incubo per moglie e figlio adolescente che, alle 6 di giovedì mattina, si sono svegliati proprio per il rumore provocato dall’uomo, simile a un russamento: la moglie lo ha scosso, cercando di svegliarlo, inutilmente. Il marito sembrava privo di coscienza e lei è uscita dalla stanza, al secondo piano di un albergo di Miramare, urlando per chiedere aiuto. Tempestiva la chiamata al 118 così come l’arrivo dei sanitari che non hanno potuto fare altro che accertare il decesso del 44enne trentino. Morte per arresto cardiorespiratorio conseguente a Osas (sindrome di apnee ostruttive del sonno), spiega il certificato medico di morte: un decesso naturale, in sintesi, per il quale dunque la procura di Rimini non ha disposto alcuna autopsia. (...)

venerdì 12 luglio 2013

Le APNEE NOTTURNE sono collegate all'ALZHEIMER?



Una recente pubblicazione fatta della New York University School of Medicine ha verificato l'insorgere dell'Alzheimer in fasi pre-cliniche ai disturbi respiratori del sonno, come l'apnea ostruttiva

Tuttavia ancora non è stato chiarito il meccanismo di causa-effetto che si genera e quindi non è chiaro se si tratti dell'uno che anticipa l'altro o viceversa. 

Quello che fa riflettere è che i disturbi del sonno e le apnee ostruttive del sonno, aumentano in maniera significativa in età senile e malattie come l'Alzheimer insorgono proprio in età avanzata. 

Lo studio è stato condotto su 68 pazienti, sottoposti a polisonnografia  e monitorati per due notti,senza particolari problemi cognitivi

I pazienti sono stati scelti in base alla massa magra o grassa e sono stati controllati e catalogati rispetto alla presenza dell'Ad,ovvero dei messaggeri biochimici presenti ben 15 o 20 anni prima dell'apparizione dell'Alzheimer conclamato. 

Le particelle biochimiche Ad sono state relazionate a seconda della massa degli individui con i disturbi del sonno, e si é scoperto che soprattutto coloro che erano di massa magra avevano i biomarcatori per il rischio Alzheimer.

Quello che si sta studiando adesso è se tra i disturbi del sonno e l'insorgere dell'Alzheimer ci sia una modificazione che interviene sempre oppure se non c'è alcun cambiamento nei biomarcatori e quindi nessuna sostanziale connessione.

A presto.

Il Team di Apnee Ostruttive del Sonno.



giovedì 11 luglio 2013

Apnee Notturne. Come la tecnologia può aiutare a riconoscerle

Articolo da Quotidiano Sanità.

Da sole o insieme ad altre patologie possono essere molto rischiose, fino a portare ad esiti letali. Per riconoscere le apnee notturne, e improntare una giusta terapia, arrivano oggi nuovi sensori che possono essere montati su defibrillatori e pacemaker per individuare e diagnosticare i sintomi. Tra questi ApneaScan.



 I pazienti e le persone che vivono con una persona che ne soffre sanno che l’Apnea Notturna è una vera e propria patologia, che comprende un insieme di alterazioni respiratorie (apnee e ipopnee) che si verificano durante il sonno provocando, conseguentemente, fenomeni di sonnolenza anche nelle ore diurne. Talvolta, questi stessi disturbi possono anche essere collegati a patologie cardiache e respiratorie che arrivano a mettere a repentaglio la vita dei pazienti. Nella conferenza internazionale Stroke 2012 è stato infatti dimostrato che il 50% dei pazienti colpiti da ictus silente, cioè senza sintomatologie evidenti, soffre anche di apnea notturna, con evidente correlazione fra queste due patologie. I ricercatori hanno altresì evidenziato che il 91% dei pazienti che avevano avuto un ictus durante l’apnea del sonno (51 su 56, con età media intorno a 67 anni) avevano anche maggiore probabilità di subire un ictus silente. Oggi però uno strumento è in grado di riconoscere i segnali e i sintomi dell’apnea notturna, aiutando i medici a riconoscerla e a sviluppare una giusta terapia.


L’apnea è la cessazione totale del flusso respiratorio per almeno 10 secondi, mentre con il termine ipopnea si considera la riduzione, sempre per 10 secondi, di circa il 50% del flusso respiratorio.
Secondo uno studio condotto nel 2007 dalla World Health Organization, circa 100 milioni di persone nel mondo (9% delle donne e 25% degli uomini), con una età media tra i 30 e i 60 anni. Altri studi recenti hanno evidenziato che la malattia può essere legata a molteplici fattori quali obesità, sesso, età, fumo, alcol, congestioni nasali, ipertensione arteriosa, anatomia della mandibola. A questi si aggiunga l’eventuale “compresenza” di patologie (in particolare, quelle cardiovascolari) che possono aumentare le probabilità di insorgenza della sindrome. È dimostrato, inoltre, che l’Apnea Notturna colpisce circa il 60% dei pazienti che abbiano ricevuto un impianto di defibrillatore o pacemaker. Può succedere, infatti, che l’Apnea Notturna, a causa della scarsità o totale assenza di sintomi evidenti (soprattutto quando si tratti di sindrome di origine centrale “Sleep Apnea Syndrome”),non venga tempestivamente diagnosticata, con conseguenze anche gravi. La concomitanza di patologie cardiache e respiratorie può infatti aumentare i rischi di insufficienza cardiaca, ictus, fibrillazione atriale, ipertensione e aritmie cardiache arrivando, in alcuni casi, alla morte improvvisa.


In Italia si stima che le persone che soffrono di Apnea Notturna siano circa un milione e seicentomila, buona parte dei quali sofferenti di patologie cardiache e portatori di defibrillatori e pacemaker, una dimensione che ampiamente giustifica la definizione di “malattia sociale”. In proposito, abbiamo interpellato Alessandro Capucci - Clinica di Cardiologia, Università Politecnica delle Marche, Ospedali Riuniti Le Torrette, Ancona - che di queste tematiche ha ampiamente trattato anche nel recente Congresso di Bologna sulla “Fibrillazione Atriale”. “Le frequenti apnee rendono il sonno scarsamente ristoratore, per cui è facile, per chi ne soffre, avere facili addormentamenti diurni”, ha spiegato. “Fino a poco tempo fa si riteneva che il disturbo colpisse prevalentemente le persone obese. Solo recentemente si è invece valutato il rapporto esistente fra apnee notturne e crisi ipertensive, ictus e aritmie cardiache, anche perché i nuovi sistemi di monitoraggio hanno favorito l’attenzione a questa particolare problematica”.

“Dalle apnee notturne - ha proseguito Capucci - sono afflitte maggiormente le persone di sesso maschile; per arrivare a una situazione acuta come, per esempio, l’ictus, la patologia deve infatti trovare un substrato favorevole e questo è più frequente negli uomini che sono più soggetti a malattie cardiovascolari a causa di equilibri ormonali, stili di vita,ecc.”.  Ma che fare, allora, per affrontare efficacemente l’apnea notturna? Per il Professor Capucci, una volta diagnosticate apnee notturne di tipo patologico, il primo modo di fronteggiarle è quello di effettuare la ventilazione notturna con apposito apparecchio (CPAP); bisogna però valutare la presenza di alterazioni di parti delle prime vie respiratorie, trattando le quali si può arrivare anche ad affrontare la specifica apnea.

La patologia è seria e diffusa. Un aiuto concreto può venire, oggi, dalle innovazioni tecnologiche.I dispositivi di ultima generazione destinati ai cardiopatici, come per esempio i defibrillatori, pacemaker e device per re-sincronizzazione cardiaca di Boston Scientific, sono predisposti anche per individuare e diagnosticare i sintomi dell’Apnea Notturna. Questa funzione aggiuntiva, definita ApneaScanTM, è resa possibile grazie a un sensore respiratorio di cui sono dotati i nuovi dispositivi. Un apposito algoritmo allerta il medico sulle disfunzioni respiratorie e può orientarlo, di conseguenza, a richiedere esami diagnostici approfonditi per l’apnea notturna (es.polisonnografia). Laddove la diagnosi sia confermata, possono essere adottate terapie appropriate per ridurre le conseguenze cardiovascolari e respiratorie, garantire al paziente una migliore qualità di vita e ridurre  - aspetto non marginale  - i costi sanitari generati da queste patologie.
Rispetto alle nuove tecnologie, il Professor Capucci si è così espresso: “I device di ultima generazione consentono di monitorare le fasi del sonno e, nel contempo, di inviare le informazioni direttamente al Centro Medico di riferimento per via telematica, con la possibilità di diagnosticare anche forme di aritmie asintomatiche ma severe, il che permette di intervenire prima che insorgano complicanze per la  salute dei pazienti. E’ però importante che delle nuove tecnologie vengano messi a conoscenza non solo gli specialisti, ma tutti i medici, così da rendere possibile il pieno sfruttamento delle grandi capacità diagnostiche e implicazioni prognostiche delle nuove apparecchiature

GLOSSARIO e TERMINOLOGIA del mondo Delle Apnee Ostruttive del Sonno

Carissimi lettori,

ci siamo resi conto che gli acronimi ed i nomi strani iniziano a moltiplicarsi, per cui abbiamo deciso di creare un piccolo glossario, dove andare a vedere e cercare la terminologia afferente alla sindrome delle apnee ostruttive del sonno:


OSAS
Obstructive Sleep Apnea Syndrome ovvero Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno;

PSG
Polisonnografia;

Apnea Ostruttiva: 
Ostruzione di almeno il 90% del flusso respiratorio per un periodo superiore ai 10 sec.

Ipoapnea Ostruttiva
Riduzione del 50% del flusso respiratorio, causato da un ostruzione, per un periodo superiore ai 10 sec. 

Limitazione di Flusso
Dette anche Flow limitation; rappresentano una riduzione del flusso respiratorio del 10% per un periodo superiore 10 sec.

Apnea Centrale
Le vie aree non sono ostruite, ma manca lo stimolo a respirare. E' come se il cervello "dimenticasse" di comandare il respiro. Le apnee centrali sono tipiche del respiro periodico di Cheyne-Stokes.

Ipoapnea Centrale
Le vie aeree non sono ostruite, ma sia ha una improvvisa e non progressiva riduzione del flusso del 50%. Sono molto rare.

Apnea Mista
In letteratura è molto discussa. In generale è un tipo di apnea che nasce come centrale e poi diventa ostruttiva. 

AROUSAL: 
Risveglio. Si manifesta successivamente ad un evento apnoico o ipoapnoico.

DESATURAZIONE
Riduzione della Saturazione di Ossigeno di 3-4%. Nella norma un valore di saturazione di O2 corretto è dal 96-97% al 100%

RERA: 
Respiratory Effort-Related Arousal; Misura una sequenza di Atti Respiratori con un aumento progressivo dello sforzo inspiratorio, che termina con un Arousal, associata ad una riduzione di flusso del 30%.


AHI:  
Apnea end Hypoapnea Index; Indice che manifesta la somma di Apnee ed Ipoapnee che il paziente ha mediamente in un ora. E' un risultato della polisonnografia.

RDI: 
Respiratory Disorder Index; Indice di Disturbo Respiratorio nel sonno. E' dato dalla somma di Apnee, Ipoapnee e R.e.r.a. per ora. E' un risultato della polisonnografia.

ODI: 
Indice orario degli eventi di desaturazioni. E' un risultato della polisonnografia.

CPAP
Continuous Positive Airways Pressure; Pressione Positiva Continua nelle vie aeree. E' la terapia (a cui dedicheremo un articolo intero), di elezione per il trattamento della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno. E' un ventilatore polmonare che eroga una pressione fissa e continua.

AUTOCPAP: 
Pressione Positiva Continua delle Vie Aeree Automatica; E un ventilatore Polmonare che eroga una pressione fissa continua, ma che si autoregola in funzione del livello di ostruzione del paziente.

BILEVEL: 
Ventilatore Polmonare a Doppio Livello di Pressione, che talvolta viene usato anche nella Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, quando queste sono associate ad altre patologie, oppure quando il paziente è intollerante alle pressioni di Cpap.


Le definizioni e gli acronimi usati, non sono terminati, quindi aggiorneremo questo articolo ogni volta che ci renderemo conto che stiamo per usare un termine ancora non presente in questo post.

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Il team di Apnee Ostruttive Del Sonno